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IV incontro dei Referenti della rete degli Istituti Zooprofilattici per il CReNaRiA
5 e 6 ottobre 2023 - IZSPLV
Una nuova frontiera naturale per zootecnia e agricoltura
La bava di lumaca, come soluzione naturale per la cura degli animali da latte e per la protezione rigenerativa delle colture. Istituito a Cherasco il primo gruppo di studio al mondo
All together, l'oncologia in ottica One Health
A Genova si è tenuto un convegno sul registro tumori, strumento basilare per medicina veterinaria e umana nel monitorare e prevenzione dei tumori
La sorveglianza delle Arbovirosi, l'attività 2023 dell'IZSPLV
Nel periodo estivo si verifica sul territorio un aumento della presenza di artropodi vettori in grado di causare patologie, anche gravi, in soggetti suscettibili umani e animali.
Ad Arma di Taggia (IM) nuova nificazione di tartaruga in Liguria
Dal 2021 è il quarto caso in cui viene scoperta una deposizione di uova da parte di una caretta caretta; è il secondo nel 2024
Un nido di tartaruga marina Caretta Caretta a Laigueglia (SV)
Nella notte tra il 19 e il 20 giugno è stato osservato un esemplare che scavava sulla spiaggia una buca per deporre le uova.
L'oncologia veterinaria in ottica One Health
A Roma si è tenuto il sesto appuntamento di "All Together, nuove prospettive di oncologia comparata animale-uomo"
III workshop annuale di CReNaRiA
28 e 29 novembre 2022 - IZSPLV
Due nuovi Centri di Referenza presso l’IZSPLV
La Regione Piemonte istituisce due nuovi Centri di Referenza “Per la biodiversità degli ambienti acquatici" e “Per la sorveglianza sulle patologie delle chiocciole, la salubrità dei prodotti alimentari derivati e la sostenibilità ambientale”
Laghi alpini, laboratori naturali a cielo aperto per i ricercatori dell'IZSPLV
È da poco terminata la prima campagna di monitoraggio prevista nell’ambito del progetto ALPLA – ALPine LAkes, indicators of global change.
Laghi alpini, nuovi laboratori naturali a cielo aperto per i ricercatori dell'IZSPLV
Venerdì 11 maggio 2021 alle 18 Museo della Montagna del CAI di Torino, Piazzale Monte dei Cappuccini, 7
Covid-19: variante inglese su gatto
Identificato dall'Istituto Zooprofilattico di Torino il primo caso in Italia di variante inglese su gatto
I laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta (IZSPLV) hanno identificato il primo caso di variante inglese di SARS-CoV-2 (lineage B.1.1.7) in un gatto.
Da bibliografia è la prima segnalazione a livello nazionale.
Si tratta di un gatto maschio castrato di razza europea, otto anni, che vive nel novarese in un contesto domestico. I sintomi respiratori nel gatto sono comparsi una decina di giorni dopo l’insorgenza della malattia e dall’isolamento domiciliare dei suoi conviventi.
Grazie al tempestivo intervento del Servizio Veterinario della Asl di Novara, che ha seguito con scrupolo le linee guida del Ministro della Salute, i campioni del test sono stati trasmessi all’IZSPLV dove è stata diagnosticata la positività al Covid-19, e dove, a seguito di ulteriori accertamenti, è stata riscontrata la presenza della variante inglese.
Il gatto, come i suoi proprietari, ora sono in via di guarigione.
L’IZSPLV sta lavorando all’approfondimento del caso in stretta connessione con la Regione Piemonte e il Ministero della Salute.
«La positività del gatto non deve generare allarmi – osserva Bartolomeo Griglio, responsabile della Prevenzione della Regione Piemonte -; a causa della malattia dei loro proprietari, gli animali d’affezione si ritrovano a vivere in ambienti a forte circolazione virale. Non è dunque inatteso che anch’essi possano contrarre l'infezione, ma non esiste evidenza scientifica sul fatto che giochino un ruolo nella diffusione del Covid-19. Il contagio interumano rimane la principale via di diffusione della malattia».
Sul piano della gestione sanitaria degli animali di pazienti infetti, la raccomandazione generale è di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l'esposizione degli animali al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare.
«Gli organismi internazionali che si sono occupati dell'argomento – rileva Griglio - consigliano di evitare effusioni e di mantenere le misure igieniche di base che andrebbero sempre tenute come il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo».
«La diagnosi di Covid-19 su un gatto e l’identificazione della variante inglese effettuate presso il nostro Istituto – dichiara il direttore generale dell’IZSPLV, Angelo Ferrari - dimostrano quanto il sistema dei controlli e la gestione integrata della pandemia siano efficaci e pronti ad agire tempestivamente rispetto a quanto accade sul territorio».
A complimentarsi per primo con l’Istituto Zooprofilattico è l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «Mi congratulo per il lavoro di alta professionalità che l’istituto sta svolgendo, nell’emergenza pandemica il sequenziamento dei virus è un’attività strategica. Anche in questo caso, l’Istituto si conferma un’eccellenza scientifica di livello nazionale».
L’approfondimento scientifico
La sequenza parziale del gene S con tecnica Sanger, comprendente la regione del “Receptor Binding Domain di Sars-CoV-2”, ha permesso di osservare la presenza dell mutazione N501Y e di altre tre mutazioni (A570D, P681H, T716I) che, insieme con la delezione 69-70, precedentemente rilevata con il test diagnostico in real time PCR (ThermoFisher), sono compatibili con la variante inglese VOC 202012/01. Sono in corso gli approfondimenti diagnostici, mediante sequenziamento dell’intero genoma con tecnica NGS, per l’attribuzione del "lineage" genomico.